Welfare aziendale: come trasformarlo
in un vantaggio sia per l’impresa
sia per i dipendenti
Più valore alle persone, meno peso al costo del lavoro: il welfare aziendale è oggi una leva strategica per attrarre talenti, migliorare il clima aziendale e ottimizzare il carico fiscale.
Attrarre e trattenere persone motivate, creare un clima aziendale positivo e ottimizzare i costi del personale sono diventate priorità strategiche per ogni impresa. Il welfare aziendale rappresenta quindi una leva sempre più rilevante.
Nato in Italia come strumento spontaneo nel tessuto delle imprese locali – basti pensare alla tradizione manifatturiera lombarda – il welfare si è poi evoluto: da iniziativa assistenziale a vero e proprio
sistema strutturato, capace di generare benefici fiscali per le aziende e vantaggi concreti per i lavoratori.
Per funzionare davvero, un piano welfare va pensato, pianificato e gestito con competenza. È qui che
entra in gioco la consulenza: per aiutare le aziende a integrare il welfare nei propri obiettivi strategici, con un approccio su misura.
Welfare aziendale: cos’è e
perché conviene oggi
Il welfare aziendale è l’insieme di iniziative, beni e servizi messi a disposizione dall’azienda per migliorare la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie. Non si tratta solo di un “benefit”
accessorio, ma di una leva strategica per attrarre talenti, aumentare la produttività e rafforzare il senso di appartenenza.
È importante distinguere tra welfare individuale – accordi stipulati con le figure chiave della Società, come patti di stabilità, non concorrenza, allungamento periodo di preavviso – e welfare collettivo – premialità estesa a tutti i dipendenti.
Oltre al risparmio fiscale, il welfare contribuisce a creare un clima aziendale positivo, ridurre
il turnover, valorizzare il capitale umano e posizionare l’impresa come organizzazione attenta al benessere delle persone.
Strumenti e soluzioni: cosa può
offrire un piano welfare
Un piano di welfare aziendale può
includere un’ampia gamma di soluzioni, personalizzabili in base alle esigenze
dei lavoratori e alla strategia dell’impresa. Le opzioni più diffuse si
suddividono in tre categorie principali:
● Fringe benefit: beni e servizi offerti
direttamente al lavoratore, come buoni carburante, abbonamenti a mezzi
pubblici, dispositivi tecnologici o voucher per lo shopping. Fino a determinati
limiti (2025: €1.000 o €2.000 per lavoratori con figli a carico) non concorrono
a formare reddito imponibile.
● Servizi di welfare erogati tramite piattaforme:
soluzioni digitali che consentono al dipendente di scegliere come utilizzare il
proprio credito welfare tra molteplici opzioni: rimborsi per spese scolastiche,
sport, cultura, previdenza integrativa, assistenza sanitaria e altro ancora.
● Premi di risultato convertiti: compensi
variabili legati alla produttività che, se convertiti in welfare, possono
beneficiare di un regime fiscale agevolato. Un’opportunità interessante sia per
l’azienda che per i dipendenti.
I benefit più comuni includono:
Buoni acquisto
Buoni benzina
Rimborsi per spese scolastiche e universitarie
Rimborsi per attività sportive,
culturali e ricreative
Previdenza complementare
Assistenza sanitaria integrativa
Asili nido e centri estivi
Abbonamenti a trasporti pubblici
Un piano efficace parte sempre da un’analisi dei bisogni, così da offrire strumenti realmente utili per i lavoratori e sostenibili per l’azienda.
Come implementarlo correttamente
Un piano di welfare aziendale, per essere davvero efficace e fiscalmente vantaggioso, deve essere strutturato con attenzione e trasparenza. Non basta infatti “erogare benefit”: è essenziale che il welfare sia correttamente inquadrato sul piano normativo e gestionale.
Regolamento aziendale
Il primo passo è la stesura di un regolamento interno chiaro e condiviso,
che definisca criteri di accesso, tempistiche, modalità di erogazione e
tipologie di benefit. Questo documento ha valore legale e serve sia a tutelare
l’azienda che a rendere il piano facilmente comprensibile per i dipendenti.
Contrattazione di secondo
livello
Un’altra strada percorribile –
alternativa o complementare al regolamento – è la contrattazione aziendale. Attraverso accordi sindacali è possibile
regolare, ad esempio, la conversione dei premi di risultato in welfare,
accedendo a specifici vantaggi fiscali e contributivi.
Chi può beneficiarne?
Il piano welfare può coinvolgere tutte le
categorie di lavoratori dipendenti, anche con distinzioni mirate tra impiegati,
operai o dirigenti, purché siano rispettati i criteri di non discriminazione. Possono inoltre essere previste condizioni di accesso in base all’anzianità aziendale o ad altri elementi
oggettivi, sempre nel rispetto delle normative.
Il supporto dello Studio Guenzani
Il nostro Studio affianca le imprese nella progettazione e gestione dei piani di welfare
aziendale, offrendo un supporto completo: dalla consulenza iniziale per individuare le misure più adatte, al monitoraggio del costo del personale, fino alla predisposizione dei documenti normativi come regolamenti o accordi aziendali.
L’obiettivo è creare soluzioni su misura, sostenibili e vantaggiose sia per l’azienda che per i lavoratori. Se stai valutando l’introduzione o l’ottimizzazione di un piano welfare nella contattaci: possiamo analizzare insieme le tue esigenze e costruire un progetto su misura per la tua realtà.